Fabio Gigli

fabio gigli designer della rovere…Ma nel design c’è una regola in piu’… non c’è spazio per l’incompreso!

Fabio Gigli ha certamente l’arte del design come parte genetica della sua persona, in quanto la sua è una famiglia che con lui ha raggiunto la quarta generazione consecutiva di architetti. Suo nonno in particolare, gli ha trasmesso la passione per il legno e già dal periodo dei suoi corsi di laurea, ha subìto il fascino di tutto ciò che riguarda gli ambienti di lavoro e le sue problematiche, l’arredamento degli spazi preposti alla vendita e quelli che riguardano il settore pubblico in generale. Laureatosi in architettura a Roma nel 1973 si è da subito distinto tanto da guadagnare l’applauso e la critica positiva di prestigiose autorità già dal 1977 con la vincita del premio Abet Print per il progetto realizzato in laminato di “Un sistema coordinato di arredi e partizioni interne per un nuovo modo di vivere l’ufficio”. Dal 1979 ha progettato in Italia per Estel (concorso Compasso d’Oro 1984), Faram e Meco Kastel , negli USA per Stell Case-Strafor (due sistemi direzionali) e in Grecia per Sato (prima azienda greca di mobili per ufficio).
Col passare degli anni Fabio Gigli ha acquisito sempre più esperienza e competenza così che il suo estro creativo nell’ambito dell’interior design si è sviluppato anche nel progetto di show room, hotel, spazi espositivi nel territorio italiano ed internazionale degli Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Francia, Germania, Grecia e Russia. Oggi detiene anche la cattedra di Marketing della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Urbino e collabora con le principali riviste italiane del settore quali Interni, Habitat Ufficio, Ufficio Stile e Office Layout .

Quando si chiede a Fabio Gigli che cosa significhi per lui “design”, ama rispondere che esso sia una vera e propria “manifestazione artistica”, come lo sono ad esempio la pittura, la scultura e la musica. Tuttavia il design deve sottostare ad una regola in più per la quale non si trova nessuno spazio per “l’incompreso”; l’architetto deve infatti possedere abilità tecnica e creatività, adeguamento alle molteplici esigenze e gusti dell’utente e nel contempo saper interpretare i tempi accelerati e in continuo mutamento del mondo d’oggi. In altre parole, mentre altre forme d’arte possono accettare la possibilità che un autore possa venire apprezzato in un secondo momento per le proprie opere, il designer deve invece fare i conti necessariamente con la realtà del momento. E a proposito di tendenze, Fabio Gigli tiene sempre a precisare che negli ultimi anni il mondo dell’ufficio sta finalmente subendo un cambiamento: mentre in passato era stato sempre considerato soprattutto un luogo che fosse “banco di lavoro”, oggi si è arrivati alla consapevolezza che sia anche un posto dove il lavoratore trascorre la maggior parte della sua giornata e quindi della sua vita. Da qui il desiderio di rendere i prodotti da ufficio quanto più funzionali e confortevoli per rendere piacevoli le tante ore dedicate alle più svariate attività professionali. Sin dai suoi esordi come architetto, Fabio Gigli è un forte sostenitore di questa idea di confort & production e perciò le sue creazioni riscuotono grande consenso sia dal pubblico che presso le aziende.